Teatro

Versiliana:Luca Giurato e Maria Venturi al Caffè invernale

Versiliana:Luca Giurato e Maria Venturi al Caffè  invernale

Il Caffè della Versiliana d’inverno è un focolare mediatico intorno al quale artisti, uomini e donne di spettacolo, politici e scienziati si riuniscono per aprirsi al Gran Comunicatore: lui, Romano Battaglia, il grande giornalista, li denuda, li trafigge con domande incalzanti precedute da chiare note biografiche esplicative, per esporre al pubblico le vere personalità degli intervistati. Come nell’arena madrilena i picaderos lavorano ai fianchi il toro, così Romano Battaglia propone agli ospiti riflessioni sentite sul loro vissuto, ma la stoccata finale del matador è quella del pubblico con domande non preparate, intelligenti ed istintive,che scaturiscono semplicemente dalle articolazioni dei temi proposti durante la serata. Questa sera Romano Battaglia, nel suggestivo chiostro di Sant’ Agostino in Pietrasanta, ha offerto ad un pubblico vivo ed interessato la possibilità di conoscere, interloquire e dibattere delle attualità sociali e politiche del nostro tempo con due grandi personaggi televisivi: Maria Venturi e Luca Giurato. Romano Battaglia, dopo la sigla musicale della trasmissione, ha presentato i due ospiti, salutati da calorosi applausi. Luca Giurato con divisa multicolore e cinturino dell’orologio in arancio lampeggiante ha accolto Maria con “me lo dai un bacino“ e Maria Venturi, grande giornalista, direttrice di famosi giornali femminili, scrittrice di grandi best sellers, taluni dei quali sono diventati sceneggiati televisivi di successo (Incantesimo o il recente Butta la luna) replica: “i tuoi baci sono pericolosi”. Maria Venturi ha parlato del suo ultimo lavoro, Butta la Luna, di come è nato e del suo vero significato: ”Butta la luna vuol dire non vivere di sola fantasia, anche se la vera conquista è riscoprire la capacità del sogna“ Romano Battaglia ricorda che Alberto Bevilacqua la definì il Sandokan dell’amore e Maria, come a giustificare la scelta del tema fondamentale dei suoi libri, sottolinea che oggi l’amore è rimasto tale e quale come nei tempi passati, le storie d’amore sembrano tutte uguali, invece come le impronte digitali sono tutte differenti ed interessanti da rilevare. Del resto, lavorando per molti anni in giornali femminili, ha raccolto testimonianze e storie di vita di tantissime lettrici che le hanno permesso di comprendere l’evoluzione e le conquiste della donna della nostra epoca. Le domande di Romano Battaglia a Luca Giurato hanno mirato a mettere in evidenza la preparazione professionale, la grande onestà intellettuale nonché la profonda disponibilità verso il prossimo del famoso giornalista televisivo. Figlio di ambasciatore, ha studiato negli Stati Uniti e vissuto anche in Argentina dove forse si è intriso della propria simpatica esuberanza: “peccato non ho imparato il tango“ ha detto ricordando la straordinaria vivacità del popolo argentino. Ha lavorato per venti anni alla Stampa di Torino, dove l’allora vice-direttore Carlo Casalegno,poi ucciso dalle BR, ne aveva apprezzato le capacità di notista politico ed intravisto le naturali doti di uomo galante: “sei un gran rubacuori “ diceva spesso a Luca. Ma, la vera notorietà l’ha conquistata con una trasmissione TV del 1990 “A tutta stampa”, dove su incarico di Bruno Vespa, Luca Giurato, con i suoi mitici occhialetti colorati, intervistava vari direttori di giornali. In seguito, Carlo Fuscagni, direttore di RAI 1. gli offrì la conduzione di Domenica In, che sancì definitivamente il suo collocamento nella memoria collettiva italiana. A questo punto Romano Battaglia riesce, come solo lui sa fare, a tirar fuori l’anima politica dei personaggi, che a questo punto si schierano: Luca rivendica una genuina formazione liberal democratica, kennediana, clintoniana, che non ha punti precisi di riferimento nei partiti italiani così da portare il nostro personaggio a non votare nelle ultime elezioni a causa della tragica mancanza di concretezza della politica di oggi. Maria redarguisce con tutta la tenerezza, che solo lei emana, il grande Luca che non si professa permaloso: “figuriamoci, non sarei sopravvissuto a Striscia la notizia e Blob“. Ma l’obiezione è politicamente rilevante : è vero, come dice Luca, che il nostro voto è poco determinante in coalizioni così allargate, ma osserva Maria, solo rafforzando i partiti dominanti, siamo sicuri della possibilità che certe idee siano realmente espresse. Romano Battaglia ricorda che Pietrasanta ha offerto tecnica e cuore alle opere di scultori come Botero e Moore e tanti altri, ricordando anche che perfino il presidente argentino Peron commissionò a Leone Tommasi 10 statue di 8 metri di altezza, mai consegnate e sparite quando il presidentissimo decadde. Il pubblico scalpita, sente che si avvicina il proprio momento e Romano Battaglia dice: “ed ora le domande del pubblico.” Il pubblico ha seguito con intelligenza e passione per cui le domande agli ospiti si pongono con semplicità ed arguzia. Personalmente ho colto un aspetto che reputo interessante: le ultime sfide elettorali si sono praticamente svolte in televisione, ma i nostri personaggi si rendono conto, nell’esercizio del loro lavoro mediatico, di quanto influenzino politicamente tanta gente? Questa è la mia domanda. Risponde per prima Maria Venturi che ha sottolineato come si senta perfettamente consapevole che, quando scrive sul Messaggero influenza in qualche modo i lettori, viceversa quando risponde, con consigli privati, a lettori e lettrici, si sente molto meno responsabile perché in quel caso il lettore vuole solo conferme a decisioni già prese. Molto perentoria e genuina la risposta di Luca: il conduttore televisivo deve informare, ma per quanto riguarda la politica non deve influenzare in nessun modo. “ Quando finirò la mia carriera voglio che la gente dica che non si è mai capito la mia tendenza politica “.